Questa storia del Nobel a Salvini

Cosa ci dice, sulla Germania ma soprattutto sull’Italia, la bizzarra proposta di Beatrix von Storch?

In Germania sanno molto bene chi è Matteo Salvini.

Dal vivo l’hanno visto un paio d’anni fa, quando fu uno degli ospiti d’onore del congresso dell’ENF (Europe of Nations and Freedom, il gruppo del Parlamento Europeo che riuniva i partiti di estrema destra) che si tenne a Koblenz nel gennaio del 2017; e da allora la sua rapida ascesa, in Italia e in Europa, da queste parti non è certo passata inosservata.

Già durante la campagna elettorale per le scorse politiche, e ancora di più durante quella per le recenti europee, “il modello Salvini” è rapidamente diventato il principale bersaglio polemico soprattutto per i partiti progressisti, come la SPD e i Grünen, in particolare su temi come immigrazione, sicurezza e integrazione europea: i candidati socialdemocratici hanno spesso definito la propria posizione in diretta contrapposizione a quella dell’attuale Ministro degli Interni italiano, rendendolo un nome conosciuto anche al pubblico tedesco.

I tedeschi, quindi, sanno chi è Salvini. Ma non finisce qui.

Perché i tedeschi, di Salvini, hanno anche un po’ paura.

Da certi punti di vista, infatti, il leader della Lega rappresenta l’incarnazione di uno degli scenari peggiori che una buona parte dell’opinione pubblica tedesca si prefigura: quello che vede gli estremisti di destra giungere al governo.

AfD registra ormai stabilmente delle flessioni nei sondaggi e nelle urne, tanto che in molti si chiedono se non abbia già superato il suo momentum e si trovi ormai già in una fase di calo strutturale: ma prima di azzardare certe ipotesi sarebbe saggio aspettare i risultati delle elezioni locali in Sassonia, Turingia e Brandeburgo, dove gli alternativi sono fortissimi. E il timore di alcuni osservatori è che si possa creare un vero e proprio blocco di estrema destra nell’Est del Paese, che a quel punto potrebbe condizionare la vita politica del governo anche più del consistente drappello attualmente presente nel Bundestag, e determinare quindi un vero e proprio slittamento a destra – stavolta però reale, e non immaginario come quello che a torto alcuni pensavano si sarebbe verificato in Baviera o in Assia. In qualche modo, Salvini è la personificazione di una roadmap per la destra populista: il libretto di istruzioni in carne, ossa e felpa verde di come si fa a conquistare il centro del potere. E la paura che anima molti tedeschi è che AfD possa trarre ispirazione da questa roadmap per arrivare magari non alla Cancelleria, ma quantomeno a determinare gli equilibri politici della Germania.

In Italia, invece, qualcuno sta iniziando a conoscere Beatrix von Storch.

Di nobili origini (il nome completo è Beatrix Amelie Ehrengard Eilika duchessa di Oldenburg, von Storch è il cognome del marito), Trixie – come spesso la chiamano qui – è una delle figure più note di AfD, di cui è stata europarlamentare e che ora rappresenta nel Bundestag.

Famosa per le sue posizioni molto radicali così come per un uso piuttosto spregiudicato dei social media, che in passato l’ha resa protagonista di numerose gaffe, von Storch ha debuttato sui media italiani in questi giorni, quando una sua proposta ha iniziato a fare il giro delle redazioni: candidare Matteo Salvini al Nobel per la pace.

BvS_Salvini
Il post su Facebook con cui von Storch ha annunciato la sua proposta: “Il Ministro degli Interni italiano, Matteo Salvini, dovrebbe ricevere il Premio Nobel per la Pace. Come Ministro degli Interni ha conseguito grandi meriti per la sicurezza e la stabilità dell’Europa. Con la chiusura dei confini italiani è riuscito a porre un argine all’immigrazione illegale verso l’Europa e all’industria degli scafisti, e ha mostrato cosa può ottenere una politica seria e risoluta. Nessun uomo dovrà più annegare nel Mediterraneo, se l’industria dei rifugiati e le sue navi non avranno più modo di continuare i loro sporchi affari con chi spera di arrivare in Europa. Io propongo Matteo Salvini per il Nobel per la pace, perché rappresenta un’efficace politica di stabilità per l’Europa e per il salvataggio di migliaia di vite umane: un esempio che altri dovrebbero seguire.” Ah, e se volete potete pure vederla su Raidue!

Numerosi media italiani hanno ripreso la notizia: Open, SkyTg24, Il Sole 24 Ore, Wired, persino Repubblica ne ha parlato in un breve video, e l’Huffington Post ci ha fatto un trafiletto.

Ma l’aspetto più interessante della faccenda, a vederla dall’altro lato delle Alpi, è che invece in Germania si tratta davvero di una non-notizia: una cosa di cui non parla nessuno.

Nessuno dei principali giornali ha riportato la proposta di von Storch: se la cercate su Google, per esempio, vi escono fuori principalmente giornali italiani, e un articolo di Politico Europe. Giornali tedeschi, non pervenuti. Certo si può consultare la dichiarazione ufficiale sul sito di AfD, ma nessuno dei principali quotidiani tedeschi ne scrive alcunché.

Sapete invece chi ne ha parlato, in Germania? L’edizione tedesca di Sputnik, l’agenzia di stampa russa notoriamente epicentro di fake news e teorie del complotto.

Ora, in questo caso non si tratta di una fake news, visto che la vicenda è autentica, ma la questione è un po’ più sfumata. Nel senso: forse non è necessario che una notizia si riveli completamente falsa perché sia una fake news. Forse basta prendere una non-notizia, ad esempio una dichiarazione che chiaramente non ha alcun fondamento – davvero pensiamo che Salvini possa venir preso in considerazione dal Comitato per il Nobel? – ma viene fatta giusto per creare scompiglio, e rilanciarla a più riprese, finché si trasforma in qualche modo in un fatto: non perché sia più “vero”, ma perché finisce con l’avere delle conseguenze, delle ricadute, un peso. Che magari non ha a che fare con il contenuto della dichiarazione stessa, ma con l’atmosfera che crea, con l’agenda che serve – e certo non sta a me immaginare chissà quale agenda possa nascondersi dietro il tentativo di pubblicizzare una proposta in linea con i venti sovranisti che soffiano da Est.

Con questi trucchetti i giornali tedeschi è raro che li freghi: l’ambiente dei media in Germania ha lavorato parecchio su fake news e infiltrazioni esterne, e si è creato un filtro che di solito funziona in maniera efficace e blocca queste dinamiche prima ancora che si dispieghino. Tocca però segnalare, con dispiacere e un po’ di apprensione, come in alcuni media italiani diventi una “notizia dalla Germania” qualcosa che non trova spazio sullo Spiegel, sulla FAZ o sulla Süddeutsche Zeitung, ma solo su SputnikNews.

Edoardo Toniolatti
@AddoloratoIniet

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