Dopo il 9-Euro-Ticket

A fine agosto terminerà l’esperimento del 9-Euro-Ticket, il biglietto per i mezzi pubblici a 9 euro valevole su tutto il territorio tedesco. Un esperimento che ha suscitato notevoli entusiasmi, ma che a guardarlo da vicino ha anche rivelato grossi problemi.

Per i tedeschi i tempi del trasporto pubblico a prezzi stracciati stanno per finire.

Agosto è l’ultimo mese in cui sarà valido il 9-Euro-Ticket, il biglietto a 9 euro valido su tutto il territorio nazionale e sulla maggior parte dei mezzi di trasporto locale – treni regionali inclusi. La misura, decisa dal governo per limitare gli effetti dell’aumento dei costi di energia e carburante sui cittadini, è stata accolta dai tedeschi con grande entusiasmo, e all’estero lodata quasi universalmente. Dal punto di vista della popolarità si è trattato sicuramente di un grande successo. 

Ma lo è stato davvero, ad ogni livello? 

Da una prospettiva più globale il giudizio è meno univoco.

Se guardiamo semplicemente ai numeri, nulla da dire. Nel solo mese di giugno, primo mese di validità, sono stati venduti circa 21 milioni di 9-Euro-Ticket, e se sommiamo anche i rimborsi previsti per i titolari di abbonamenti annuali si supera addirittura quota 30 milioni. Un autentico trionfo. E almeno a prima vista uno degli obiettivi sembra raggiunto: su un campione di 26 città prese in esame, in ben 23 il livello di congestione del traffico automobilistico si è ridotto rispetto ai mesi precedenti. Secondo un report pubblicato dal Verband Deutscher Verkehrsunternehmen (VDV), l’Associazione delle compagnie del trasporto tedesche, addirittura un quinto di chi ha comprato il biglietto a 9 euro prima non usava mai i mezzi pubblici.

Foto: Frank Rumpenhorst/dpa

La pacchia tuttavia sta per finire. Sia il Ministro dei Trasporti Volker Wissing che quello delle Finanze, Christian Lindner, hanno confermato che il 9-Euro-Ticket non verrà prolungato oltre la data prevista, e quindi a settembre si ritorna ai prezzi di prima – che non solo erano già parecchio elevati, ma con ogni probabilità verranno anche ritoccati verso l’alto, dal momento che le aziende dei trasporti devono in qualche modo rifarsi della gigantesca spesa di questi tre mesi.

Il costo in euro di un biglietto mensile (a luglio 2021) nelle principali città tedesche: si va dai 57 euro di Monaco agli oltre 112 di Amburgo, per una media complessiva di 80,6 euro. (Fonte: statista.de)

Ai tedeschi però l’esperimento è piaciuto, e quindi si parla molto di possibili successori del biglietto a 9 euro, per sostenere il trend favorevole al trasporto pubblico. Le proposte sul tavolo sono numerose: si va da un biglietto mensile a 29 euro o a 69 euro ma valido per tutta la Germania, suggerito ad esempio dal VDV. I Grünen propongono invece un biglietto regionale da 29 euro e uno nazionale da 49 euro. Un’altra idea ancora è infine il biglietto annuale da 365 euro – 1 euro al giorno – per tutti o solo per specifiche categorie. Il problema naturalmente è che ci vogliono un sacco di soldi, da 2 ai 4 miliardi di euro all’anno.Il Ministro Wissing ha assicurato che qualcosa verrà fatto, che un successore del 9-Euro-Ticket arriverà: ma non subito, perché il primo passo, assolutamente necessario e fondamentale, è analizzare i dati di questi tre mesi a costo ridotto, per poter offrire un prodotto realmente efficace e attraente per i tedeschi. Bisognerà vedere nel dettaglio chi ha comprato il biglietto a 9 euro, come l’ha usato, quanto spesso, per quali tratte: e naturalmente vista l’impressionante mole di dati questo lavoro preparatorio richiederà parecchio tempo. E le stime più ottimistiche prevedono che l’elaborazione andrà avanti fino a novembre inoltrato. Insomma, prima dell’anno prossimo non se ne parla.

Volker Wissing e Christian Lindner – che sono pure dello stesso partito, la FDP. (Foto: FDP)

I dati, dicevamo. Con un campione così ampio, dovrebbe essere possibile mettere a punto nuovi piani tariffari e nuove offerte di biglietti proprio a regola d’arte, mirati e ottimizzati per ciascun tipo di passeggero. Ma è davvero così?

In realtà i dubbi più forti, da parte degli esperti, sono proprio sui dati di partenza. Attivare la promozione nei tre mesi estivi, ad esempio secondo Heike Link, analista del Deutsches Institut für Wirtschaftsforschung (Istituto tedesco per la ricerca economica, DIW), ha inevitabilmente “inquinato” i dati che servirebbe davvero monitorare, perché entrano in gioco elementi inestricabilmente legati al periodo estivo e lontani invece dall’utilizzo standard delle infrastrutture. “Qual era lo scopo del viaggio?”, si chiede Link: il normale tragitto casa-ufficio, o casa-scuola, o non piuttosto un’escursione durante il fine settimana se non direttamente le vacanze? Il sospetto è che una buona parte dei biglietti venduti sia stata usata per questa seconda opzione – il che naturalmente va bene se limita comunque l’utilizzo dell’auto, ma non è certo lo scenario tipico da prendere in considerazione se si vuole ridisegnare l’accesso al trasporto pubblico cittadino.

Il 9-Euro-Ticket ha poi portato alla luce un altro, enorme problema, un problema che molti tedeschi abituati a girare in macchina forse non immaginavano ma che se – come chi scrive – usate spesso treni e mezzi pubblici conoscete bene: il pessimo stato infrastrutturale delle ferrovie in Germania. Il biglietto ridotto ha portato sui binari tedeschi una quantità di passeggeri ingestibile per il sistema, moltiplicando in maniera esponenziale ritardi, cancellazioni e disagi generalizzati. Come riporta la Welt, secondo l’associazione Pro Bahn, che si occupa dei diritti dei passeggeri del trasporto pubblico, la prestazione scadente delle ferrovie tedesche in questi mesi lancia un “segnale fatale”: “i nuovi clienti, attratti dal biglietto a 9 euro, verranno duramente scoraggiati, e anche i clienti storici scapperanno via”. Per affrontare questo formidabile afflusso tutta la rete avrebbe bisogno di manutenzione e rinnovamento: che però, di nuovo, costano un sacco di soldi. Solo per la Baviera si parla di 25 miliardi di euro.

Insomma, se fosse un film, il 9-Euro-Ticket sarebbe un blockbuster, o forse un cinepanettone. Un grandissimo successo di pubblico, sì, ma non di critica.

Edoardo Toniolatti

@AddoloratoIniet

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