La Germania e il contante, un amore difficile da contrastare

Quando si tratta di pagare i tedeschi preferiscono il cash – nonostante i problemi non tracurabili che ciò comporta

Durante il suo intervento al Senato per chiedere la fiducia al neonato governo, Giorgia Meloni ha detto di voler intervenire sul tetto al contante, per alzarlo. “Ci sono Paesi in cui il limite non c’è e l’evasione è bassissima”, ha sottolineato, portando come esempio fra gli altri anche la Germania

Ora, lungi da noi l’intenzione di volerci proporre come fact-checker, ma quando si parla di Germania ci sentiamo sempre un po’ tirati in ballo. E quindi ci siamo chiesti: è vero che in Germania non c’è un tetto all’uso del contante, e che questo fatto non crea alcun problema? E l’evasione fiscale, è davvero così bassa da essere quasi inesistente?

La risposta a queste domande è “sì e no” – o come si dice da queste parti jein, utilissima parolina nata dall’unione di ja e nein.

A rigore è vero che per il momento non c’è un limite legale all’uso del contante in Germania, ma non è del tutto corretto sostenere che non ci sia alcuna restrizione. I pagamenti in contanti sopra i 10.000 euro devono essere tracciati: bisogna mostrare un documento e vanno archiviati dati personali come le generalità, luogo e data di nascita, nazionalità e indirizzo. Dal gennaio del 2020 è poi in vigore un limite di 2000 euro per l’acquisto anonimo di metalli preziosi.

In blu scuro i Paesi in cui non c’è alcun limite al pagamento in contanti, in verde quelli che invece ce l’hanno. La Germania è inclusa tra quelli in azzurro: “nessun limite prescritto dalla legge, nella pratica ci sono tuttavia eccezioni.” (Fonte: evz.de)

Il fatto è che in Germania il contante lo amano. Secondo il Global Banking & Finance Report 2021 di YouGov ben il 46% dei tedeschi esprime una chiara preferenza per il cash, con un’avversione al contactless che è inusuale rispetto ad altre economie europee comparabili, come la Francia o il Regno Unito. Non solo: la Germania è l’unico Paese fra quelli presi in esame in cui il gap fra cash e contactless è, seppur di poco, a favore del cash.

Fonte: YouGov’s Global Banking & Finance Report 2021

Fonte: YouGov’s Global Banking & Finance Report 2021

Secondo i ricercatori è anche possibile individuare una correlazione fra l’attaccamento al contante e un certo “conservatorismo finanziario” piuttosto diffuso, che non ha a che fare solo con la gestione dei soldi ma anche con le tecnologie connesse. Sono relativamente pochi i tedeschi che usano l’online banking, e in generale l’approccio ai dispositivi necessari (ad esempio smartphone e app dedicate) è decisamente poco avventuroso: la maggioranza degli intervistati per il report ha confermato di non usare il proprio telefono per l’online banking, e di non avere intenzione di acquistarne uno allo scopo – la risposta tipica è anzi “sostituisco dispositivi tecnologici solo quando non funzionano più o sono rotti”. (E tenete sempre a mente il fatto che in Germania 4 aziende su 10 usano ancora il fax.)

Foto: pymnts.com

Questo atteggiamento sembra essere dovuto a una sospettosità di fondo nei confronti delle banche e della finanza, ma anche a una generale ritrosia nei confronti di sistemi che richiedono profilazione e condivisione di dati personali. Non dimentichiamoci che siamo pur sempre in Germania, dove le storie dell’orrore sulle forme di controllo e  spionaggio della Stati popolano ancora gli incubi di buona parte della popolazione, e non solo a est.

La pandemia ha inciso solo marginalmente sulla faccenda, senza riuscire a intaccare in maniera sostanziale l’amore dei tedeschi per il contante. Alla cassa il cash la fa ancora da padrone, come mostra il grafico elaborato da Statista qui sotto. E sebbene sia aumentata la quota di acquisti online, il metodo di pagamento preferito non è certo la carta di credito, ma PayPal.

La percentuale di pagamenti in contanti nei negozi tedeschi dal 2007 al 2021. (Fonte: Statista 2022)

Ma veniamo al punto della questione citato da Meloni: è vero che in Germania, nonostante non ci sia un tetto al contante, l’evasione è bassissima?

Insomma. Se in Italia si stima che ogni anno l’evasione fiscale costi allo Stato oltre 80 miliardi di euro, in Germania secondo alcuni studi ci si aggira intorno ai 50 miliardi, con una tendenza in aumento: l’importo delle tasse evase stabilito in sentenze e ordinanze penali (dunque dell’evasione scoperta e provata) è stato di 1,21 miliardi, secondo il Ministero delle Finanze, mentre nel 2019 era “solo” di 745 milioni. Magari vuol dire che i controlli sono fatti meglio e con più scrupolo, ma chissà.

L’aspetto più rilevante però è un altro. L’attaccamento al contante è infatti con ogni probabilità una delle cause principali di un altro gigantesco problema, e cioè il fatto che la Germania sia un autentico paradiso per il riciclaggio di denaro – un’attività che secondo alcuni studi “fattura” nel Paese 100 miliardi di euro all’anno. Dato l’ampio giro di contante, e la forte propensione per i pagamenti cash, la criminalità organizzata – spesso ma non solo di origine italiana – riesce a trasferire ingenti somme di denaro in Germania e a metterle in circolazione con grande facilità. I buchi nel sistema di controllo e prevenzione sono talmente macroscopici che quest’estate il Ministero delle Finanze ha presentato un piano per la creazione di una nuova agenzia il cui scopo principale sarà proprio quello di prevenire crimini finanziari collegati al riciclaggio. È forse significativo che uno dei punti elaborati per la strategia riguardi proprio l’accelerazione della digitalizzazione e dell’interconnessione di archivi e registri di proprietà e dei sistemi bancari: una mossa che evidentemente punta anche a raggiungere una maggiore diffusione dei servizi finanziari online. 

E l’iniziativa del Ministero delle Finanze non è l’unica, a testimonianza di  quanto sia sentito il problema. Giusto in questi giorni la Ministra degli Interni, Nancy Faeser, ha proposto l’introduzione di un tetto ai contanti di 10.000 euro, proprio per combattere l’immissione nel circuito economico di patrimoni di origine criminale. L’intenzione è anche quella di espandere le capacità di analisi e di investigazione in materia delle forze di polizia, collegando in maniera più efficace Länder e stato centrale.

Fra non molto, dunque, è probabile che Meloni dovrà togliere la Germania dalla sua lista di Paesi modello. Se questo le farà riconsiderare la sua proposta, però, non è dato saperlo.

Edoardo Toniolatti

@AddoloratoIniet

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