Böller is life? La passione dei tedeschi per i botti di Capodanno

I tedeschi amano moltissimo i botti di Capodanno, ma questa volta, fra incidenti, inquinamento e scontri, è andata veramente malissimo, tanto che sono sempre più quelli che auspicano l’introduzione di un divieto permanente

Una cosa che forse non sapete, a meno che non viviate o non siate vissuti in Germania – e in quel caso lo sapete benissimo, pure troppo – è che per l’ultimo dell’anno ai tedeschi piacciono tanto, ma proprio tanto, i botti.

Non parlo dei fuochi d’artificio o degli spettacoli pirotecnici professionali, eh. Parlo proprio dei botti, quelli che scendi per strada, usi l’accendino, e BOOM. 

Si tratta in tutto e per tutto di una tradizione ormai consolidata. Già dal pomeriggio del 31, quando non direttamente dal giorno prima, si iniziano a sentire qua e là botti isolati e piccoli scoppi, evidenti prove generali per la grande esibizione – se di gaiezza o idiozia scegliete voi – che andrà in scena allo scoccare della mezzanotte, quando decine e decine di famiglie tedesche scendono in strada armate di petardi, fischioni, mortaretti e quant’altro pronte ad accogliere il nuovo anno in un tripudio di rumori (ripetuti e fortissimi) e luci colorate (pochine, in verità).

Foto: IMAGO / Marius Schwarz

La pandemia aveva indotto i governi locali e quello centrale a introdurre un “divieto di botti” per due anni di fila, che però non ha funzionato granché, visto che molti facevano rapide puntate oltre confine per rifornirsi, aggirando così i decreti che proibivano la vendita. Quest’anno però con l’allentamento delle restrizioni i tedeschi hanno deciso di rifarsi con gli interessi, e la loro passione pirotecnica si è risvegliata più forte che mai. Ci si attendeva un’impennata nell’acquisto ma probabilmente non nelle proporzioni che si sono effettivamente verificate: lunghissime code davanti ai negozi specializzati, con tempi di attesa fino a 13 ore, e interminabili liste di ordini online che hanno messo i produttori in difficoltà, ma che hanno nel complesso generato un fatturato di circa 120 milioni di euro.

La lunghissima coda davanti a un negozio di Berlino il 29 dicembre

Stavolta però le cose sono andate peggio del solito, almeno quanto a incidenti e problemi. Ci sono stati numerosi feriti, anche dei morti, e scontri con polizia e vigili del fuoco, che si sono spesso ritrovati ad essere un vero e proprio bersaglio: solo a Berlino sono state registrate decine di attacchi di questo tipo, e lo stesso è successo anche in altre città tedesche.

Il bilancio della notte di San Silvestro berlinese: 41 poliziotti feriti, 15 vigili del fuoco feriti, 160 arresti.

Le immagini degli scontri hanno fatto molta impressione, e dato un argomento in più alla parte ormai consistente della popolazione che vorrebbe un divieto permanente, per ragioni non solo di ordine pubblico e di salute ma anche di protezione dell’ambiente. A cavallo di Capodanno si registra sempre in Germania un significativo aumento del rilascio di polveri sottili nell’aria – secondo alcune valutazioni addirittura l’1% o il 2% del totale annuo, con una particolare concentrazione nelle grandi città. Senza contare l’enorme quantità di rifiuti che i botti generano: anche da questo punto di vista il San Silvestro appena trascorso ha battuto i record, con nella sola Berlino 520 metri cubi di spazzatura rispetto ai circa 400 degli anni pre-pandemia.

La questione, soprattutto a causa del turbamento suscitato dagli scontri, è finita al centro del dibattito pubblico. Fra i sostenitori più vocali di un divieto ci sono le associazioni di polizia e vigili del fuoco, protagonisti involontari di una vera e propria notte di terrore. Anche le autorità berlinesi propongono un divieto parziale o quantomeno di ampliare le zone in cui non è consentito l’uso di prodotti pirotecnici, e soprattutto sottolineano con forza la necessità di punire in maniera inflessibile i responsabili degli attacchi. Come ha twittato Franziska Giffey, Sindaca SPD della capitale, deve iniziare una discussione sulle conseguenze di queste azioni. E posizioni simili sono sostenute da molti comuni in tutto il Paese.

A favore di un divieto permanente sono soprattutto i Grünen, come si può facilmente intuire – anche se pure fra loro ci sono dei bastian contrari come Winfried Kretschmann, Ministerpräsident del Baden-Württemberg secondo cui i botti sono “una buona metafora della vita umana: brevi, belli e rumorosi”. Contro un divieto di questo tipo però c’è un fronte costituito da forze politiche che a livello nazionale si trovano su sponde opposte. Da un lato ci sono i conservatori della CDU e della CSU, che sottolineano con insistenza come i botti facciano ormai parte della “tradizione” e come non sarebbe giusto sottrarre questa “tradizione” a tutte le famiglie a causa del comportamento scellerato di una minoranza. E argomenti simili sono usati, dall’altro lato, dai liberali della FDP, anche loro contrari a un divieto generalizzato perché non risolverebbe il problema. Un deputato liberale di Amburgo, Sami Musa, ha dichiarato che invece dei divieti servirebbe più integrazione, riferendosi a report della polizia da cui emergerebbe che i responsabili degli attacchi siano prevalentemente giovani con background migratorio. Un tipo di posizione che fa subodorare un certo razzismo, e che riporta alla mente le pieghe prese dal dibattito nel 2016, dopo le violenze di natura sessuale al Capodanno di Colonia.

Vedremo da che parte andrà la discussione, che questa volta è certamente più accesa rispetto al passato proprio per quanto accaduto nelle strade berlinesi. Ma non si può fare a meno di notare come la SPD si trovi di nuovo in una posizione scomoda, dovendo gestire due alleati di governo che una volta di più sono su posizioni opposte. Molti esponenti di primo piano, come ad esempio la Ministra degli Interni Nancy Faeser, hanno avuto parole durissime per chi ha attaccato polizia e vigili del fuoco, auspicando regole più stringenti e punizioni più severe, ma le voci socialdemocratiche a favore di un divieto permanente sono poche e isolate. Più compatta a favore dell’eventuale misura è invece la Linke, che per bocca di uno dei suoi esponenti, Klaus Lederer – Assessore alla cultura di Berkino e candidato Sindaco del partito nelle ormai prossime elezioni riparatorie – si è lasciato andare a una considerazione piuttosto severa. “Cos’è questa stupidaggine dei botti? È una roba che non serve a nessuno.”

Come dargli torto.

Edoardo Toniolatti

@AddoloratoIniet

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