Il 15 aprile scorso nelle edicole tedesche è apparsa una copertina davvero clamorosa.
Sulla prima pagina di die aktuelle, settimanale fondato nel 1979 e diretto principalmente al pubblico femminile, campeggiava la foto di un sorridente Michael Schumacher con sotto la scritta Die erste Interview! (“la prima intervista!”), affiancata da un comprensibilmente entusiastico Weltsensation!, che non credo richieda traduzione.
Entusiasmo comprensibile, appunto: un’intervista con Schumacher, icona dello sport tedesco e mondiale, che dopo l’incidente sciistico capitatogli nel 2013 non è più apparso in pubblico e vive in assoluto riserbo circondato dalle cure della famiglia, dal punto di vista giornalistico è effettivamente un colpaccio.

C’erano però due problemi.
Il primo è evidenziato dalla scritta a fondo pagina: Es klingt täuschend echt – “sembra proprio vero”. In che senso? Cosa c’è dietro, come recita la frase subito sotto – Was dahinter steckt?
Dietro in realtà c’è l’intelligenza artificiale. L’intervista è stata realizzata tramite un programma di AI chiamato charatcther.ai, che ha generato le citazioni attribuite all’ex pilota. Quindi si tratta di un’intervista falsa. La cosa viene effettivamente svelata anche all’interno del giornale, nelle pagine successive all’intervista.
Il secondo problema invece è: ma a voi sembra normale fare una cosa del genere? Realizzare con l’aiuto di un software un’intervista a un personaggio famoso le cui difficili condizioni di salute sono note a tutti e spacciarla come vera, o veritiera, con un sottotitolo che lascia intuire qualcosa ma non spiega nulla, in un esempio purissimo di click-baiting cartaceo? A molti tedeschi no, non è parso normale, e neanche ai dirigenti del gruppo editoriale del magazine, Funke Mediengruppe, che infatti hanno licenziato con effetto immediato la direttrice Anne Hoffmann, a capo della rivista dal 2009. “Non rispetta in alcun modo gli standard di giornalismo che noi e i nostri lettori ci aspettiamo da un editore come Funke”, ha dichiarato perentoria Bianca Pohlmann, amministratrice delegata della sezione giornali e riviste del gruppo. “Questo articolo fuorviante e di pessimo gusto non avrebbe mai dovuto essere pubblicato.”
E non solo: a quanto pare la famiglia di Schumacher non ha gradito per nulla, e intende fare causa. Si potrebbe così creare un precedente in un settore che si sta sviluppando a una velocità tale che le possibili regolamentazioni faticano a stargli dietro, creando situazioni che aprono nuovi scenari, enormi potenzialità ma anche molti interrogativi.