Germania al quadrato

La cosa più intrinsecamente tedesca che leggerete oggi

bici

Quando abbiamo creato Kater, uno degli obiettivi che avevamo in mente era cercare di parlare di Germania andando al di là delle rappresentazioni superficiali e degli stereotipi che spesso infestano la stampa italiana, quelli per cui i tedeschi sono freddi e privi di senso dell’umorismo, hanno iniziato tutte le guerre e però sono perfettamente organizzati e quello che costruiscono funziona sempre.

Per dire: di solito si pensa che le ferrovie tedesche siano le migliori del mondo, e invece lo sapevate che a quanto pare solo il 20% degli ICE – i treni InterCityExpress, quelli dell’alta velocità – funziona senza problemi? Il resto, l’80%, ha sempre qualche bega, tra personale insufficiente e sistemi difettosi – col risultato che uno dei modi di dire più diffusi in Germania, pünktlich wie die deutsche Bahn (“puntuale come le ferrovie tedesche”), ormai è usato solo con marcato intento sarcastico.

Ogni tanto, però, capita di imbattersi in notizie talmente tedesche, talmente aderenti a quegli stereotipi che abbiamo in testa, che è davvero difficile sottrarsi alla tentazione di commentare con un sintetico “solo in Germania”.

Per tenere traccia di queste notizie nasce dunque una nuova sezione di KaterGermania al quadrato – un tentativo di giocare con gli stereotipi sui tedeschi andando a scovare fatti strani e curiosi che però, in modo quasi surreale, ci fanno pensare che sarebbero potuti succedere solo qui, fra chi parla la lingua di Martin Lutero, Immanuel Kant e Angela Merkel (o Franz Kafka).

E per inaugurare questa nuova sezione andiamo ad Amburgo, nel nord del Paese, per raccontare la storia di una multa.

Probabilmente saprete che i tedeschi usano spesso la bicicletta: tutte le città hanno un’estesa rete di piste ciclabili, e anche le condizioni meteorologiche avverse raramente scoraggiano gli appassionati ciclisti teutonici. In alcune città è anche possibile caricare la propria bicicletta sui mezzi pubblici, a patto però di evitare le ore di punta: ad esempio, ad Amburgo non è consentito farlo fra le 6 e le 9 di mattina e fra le 4 e le 6 di sera.

Di queste limitazioni era ben consapevole il signor Michael Brems, di Amburgo, che infatti voleva caricare la sua bici sulla S-Bahn – la linea di “treni urbani” che collega le principali città con le zone suburbane – ma per farlo attendeva, come da regolamento, quella delle 9:01. Il signor Brems, allora, si è presentato al binario con bici al seguito alle 8:59: che però è ancora orario proibito.

E vabbeh, direte voi, ma lui era al binario, mica sul treno: e invece no, perché in realtà anche il binario, da regolamento, fa parte dell’area per accedere alla quale è necessario il biglietto – ed è dunque, da regolamento, equiparabile al treno stesso. Due controllori hanno perciò dovuto multare il signor Brems, perché occupava uno spazio con la sua bicicletta fuori degli orari consentiti. Per un minuto, ma comunque fuori degli orari consentiti.

Un minuto che, al signor Brems, è costato 20 euro.

Edoardo Toniolatti

@AddoloratoIniet 

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