Mentre in Italia discutiamo se Soldi di Mahmood sia davvero un esempio di “canzone italiana” e ci indigniamo per i testi di Sfera Ebbasta, in Germania l’hip hop e i suoi derivati sono ormai parte integrante e consolidata del panorama musicale mainstream.
Il Deutscher Hip-Hop – o Deutschrap – è presenza costante nelle prime posizioni delle classifiche di vendita già dagli anni Novanta, e artisti come Bushido, Kollegah o Farid Bang sono nomi familiari più o meno per tutti. Se da un lato la presenza delle basi americane ha certamente contribuito alla diffusione del genere quasi in contemporanea con gli USA, dall’altro i temi tipicamente affrontati nei testi hanno rappresentato, soprattutto per i giovani con storie di migrazione alle spalle, un veicolo privilegiato per raccontare le difficili esperienze di un’integrazione che, in Germania, è sempre un percorso particolarmente accidentato.

Fatto sta che tantissimi sono i giovani tedeschi che rappano nella speranza di acchiappare un contratto discografico, o almeno una partecipazione ad un talent; e forse era questo l’obiettivo di un rapper che, la settimana scorsa, ha dato appuntamento a una ventina di persone nel parcheggio di un supermercato di Francoforte, per girare un video da lanciare con il suo nuovo brano. Ambientazione tipica: scenario urbano, volti coperti, pistole e mitra.
Ambientazione tipica per un video rap, sì, ma evidentemente non per un passante, che magari non avrà visto le telecamere e, pensando forse a un tentativo di rapina, ha subito allertato la polizia. Ora, se voi siete la polizia e vi arriva una segnalazione di venti persone mascherate e armate pesantemente nel parcheggio di un supermercato, che fate? Con ogni probabilità prendete la cosa sul serio – better safe than sorry – e inviate le forze speciali. E così ha fatto la polizia di Francoforte.
Le SEK (Spezialeinsatzskräfte, le forze speciali) sono state inviate d’urgenza sul posto, dove fortunatamente si è capito in fretta come stavano davvero le cose e si è sciolto l’equivoco. Una cosa resta però ancora da chiarire: chi paga. Le forze speciali sono state convocate e dispiegate, e queste operazioni hanno un costo. Il rapper, di cui la polizia non ha diffuso l’identità, aveva ottenuto un permesso per le riprese della prefettura (l’Ordnungsamt), ma a quanto pare non aveva informato la polizia nei tempi previsti: una dimenticanza che potrebbe costargli cara.