Lunedì mattina, a Francoforte, è successa una cosa orribile.
Alla stazione centrale, un uomo ha spinto un bambino e sua madre sotto un treno che stava arrivando al binario. La madre, gravemente ferita e in stato di shock, se la caverà, ma il bambino purtroppo è morto. Aveva otto anni.
L’uomo ha provato a fuggire, ma è stato arrestato dalla polizia poco dopo nei dintorni della stazione. Secondo le prime ricostruzioni si tratterebbe di un uomo di origine eritrea e residente in Svizzera, senza alcun legame con le vittime del suo attacco; finora si è rifiutato di parlare con gli inquirenti.
La città si è stretta intorno al ricordo del bambino: già lunedì sera molte persone si sono ritrovate per una veglia al binario dove è avvenuta la tragedia, il binario 7, e martedì la Bahnhofsmission, un’associazione cristiana di sostegno attiva nelle stazioni di numerose città tedesche, ha invitato tutti a un momento di raccoglimento e preghiera.

Il sindaco di Francoforte, Peter Feldmann (SPD), ha dedicato alla tragedia un post sul suo profilo ufficiale Facebook, commentato da moltissimi francofortesi che condividono le parole del loro primo cittadino:

Il Ministro degli Interni, Horst Seehofer, ha interrotto le sue vacanze ed è rientrato d’urgenza, ed ha subito chiesto un incontro con i vertici delle forze di polizia e dei servizi di sicurezza: pochi giorni fa, infatti, è successa una cosa molto simile in Renania Settentrionale, a Voerde, dove un uomo ha spinto una donna di 34 anni sotto un treno, uccidendola.
Se ogni tanto passate dalle parti di Kater probabilmente saprete bene chi è Horst Seehofer.
Ex leader della CSU, ex Governatore della Baviera, è noto per le sue posizioni molto di destra su rifugiati e immigrazione: è lui ad esempio ad aver spinto perché nel contratto di governo con CDU e SPD rientrasse il cosiddetto Obergrenze, cioè un tetto massimo al numero di persone da accogliere su suolo tedesco ogni anno. Una proposta che in molti vedevano come un tentativo di recuperare gli elettori bavaresi delusi dalla politica di porte aperte promossa da Angela Merkel, e spostatisi dalle parti di AfD. Non si può dire che la tattica abbia funzionato, a vedere i risultati delle elezioni in baviera dello scorso ottobre, ma Seehofer continua a rimanere il capofila di chi, fra i conservatori, su questi temi propende per la linea dura. È stato anche protagonista di un durissimo scontro con Angela Merkel, giusto un anno fa, che ha davvero portato il governo sul punto di rottura, e che aveva come apparente casus belli proprio il tema dei rifugiati e dei rimpatri. Come dimenticare, poi, le critiche da cui è stato sommerso per aver presentato una squadra di collaboratori al Ministero degli Interni completamente al maschile?
Se ogni tanto passate dalle parti di Kater conoscete il personaggio.
Horst Seehofer, Ministro degli Interni della Repubblica Federale Tedesca, ha commentato la tragedia di Francoforte così:
Le ragioni dietro a questo orrendo crimine solo al momento ancora oscure. È ora compito degli inquirenti chiarirle al più presto e in modo esaustivo. Il colpevole verrà posto con tutti i mezzi dello stato di diritto davanti alla responsabilità per il suo gesto.
Insomma, vedete un po’ voi.