Grandi Elettori VIP

All’elezione del Presidente della repubblica Federale Tedesca non partecipano solo politici, ma anche numerosi esponenti della società civile – tra cui molti VIP.

La rielezione di Frank-Walter Steinmeier alla Presidenza della Repubblica Federale Tedesca è già da tempo una faccenda archiviata, anche se il voto vero e proprio si terrà solo domenica 13 febbraio.

La disponibilità dell’attuale inquilino di Palazzo Bellevue di restare in carica per altri cinque anni è stata resa nota ben in anticipo, come ha raccontato con precisione Edoardo D’Alfonso Masarié, e i partiti hanno accettato di buon grado, garantendo a Steinmeier una riconferma dalle proporzioni che si preannunciano amplissime. 

A sfilarsi solo due partiti. Da un lato la Linke, che come da tradizione propone un candidato dal forte valore simbolico: Gerhard Trabert, medico da sempre impegnato su temi sociali e fondatore di un’associazione che lavora a difesa di senzatetto e rifugiati, Armut und Gesundheit in Deutschland (“Povertà e salute in Germania”). Dall’altro lato, anche ideologicamente, c’è invece AfD: anche gli alternativi sosterranno un loro candidato, solo che “loro” in questo caso va inteso in un senso un po’ particolare. Gli alternativi propongono infatti Max Otte, economista e manager di successo, che tra l’altro possiede anche la cittadinanza americana oltre a quella tedesca. Otte si è sempre espresso in toni molto favorevoli su AfD, e fino al gennaio scorso è stato Presidente del Comitato consultivo della Desiderius-Erasmus-Stiftung, fondazione vicina al partito di estrema destra. Il problema però è che Otte fa parte di un altro partito, e cioè la CDU. A maggio scorso è stato anche eletto a capo della Werteunion (“Unione dei valori”), corrente ufficiosa che riunisce gli esponenti più a destra di CDU e CSU. La candidatura di Otte è una mossa di trollaggio purissimo da parte di AfD, che in questo modo mette anche alla prova Friedrich Merz e la sua attitudine battagliera verso la destra, emersa in numerose dichiarazioni combattive in cui il neoeletto Vorsitzender della CDU minaccia l’espulsione per chiunque collabori con gli alternativi. L’affaire Otte sta in effetti occupando la dirigenza della CDU in questi giorni: la proposta di espulsione è stata avanzata, condita tra l’altro dalla scoperta di alcune donazioni ad AfD fatte dall’interessato per un totale di 30.000 euro, ma a decidere sarà una commissione apposita

Queste due candidature non mettono però in alcun modo a rischio la rielezione di Steinmeier, assolutamente scontata. Data l’assenza di suspense può però valere la pena di dare un’occhiata alle procedure che regolano l’elezione del capo di stato tedesco, e in particolare a un aspetto particolarmente curioso: forse non lo sapete, ma alla votazione per il Presidente della Repubblica in Germania partecipano non solo i politici di professione, ma anche esponenti della società civile – e soprattutto numerosi Promis, cioè VIP e personaggi famosi.

L’elezione del Bundespräsident è regolata dall’articolo 54 del Grundgesetz, la Costituzione – qui potete trovare anche la traduzione ufficiale in inglese. Ogni cittadino tedesco di almeno 40 anni di età ed ha diritto di voto può essere chiamato a ricoprire l’incarico, concesso a chi ottiene la maggioranza dei voti della Bundesversammlung, l’Assemblea federale che si riunisce in questa occasione. 

La composizione della Bundesversammlung è piuttosto interessante. Ne fanno parte tutti i parlamentari del Bundestag, e un numero identico di delegati scelti dai 16 Länder tedeschi: il suo numero è dunque variabile, proprio come quello del Bundestag. Stavolta trovare spazio per tutti i partecipanti sarà davvero complicato: l’Assemblea sarà composta in totale da 1472 persone, il doppio dei 736 deputati. Il contingente inviato dai Länder è selezionato dai partiti dei vari Parlamenti regionali, e non include solamente politici di professione, anzi. Molto spesso i partiti colgono l’occasione per celebrare cittadini che si sono distinti in maniera particolare in altri campi, dallo sport alla musica allo spettacolo, o individui la cui storia riveste un significato simbolico molto rilevante. Si tratta alla fine anche di un modo per lanciare un segnale all’estero, per far passare un’immagine di sé che vada al di là dei programmi e degli slogan elettorali.

La seduta della Bundesversammlung che nel febbraio 2017 elesse Frank-Walter Steinmeier (Foto: Kay Nietfled/dpa)

In questo inizio anno ancora dominato dalla pandemia, in cui sebbene la pressione sugli ospedali sia ancora sotto controllo il numero di contagi continua ad essere astronomico a causa della variante Omicron, un posto di rilievo ce l’hanno naturalmente virologi ed infettivologi, tra cui spicca il principe mediatico della categoria, Christian Drosten. Direttore dell’Istituto di Virologia della clinica universitaria Charité di Berlino, Drosten è stato negli ultimi anni uno dei volti più noti e apprezzati della comunità scientifica tedesca, non solo per la sua competenza (è uno dei maggiori esperti di Coronavirus al mondo), ma anche per la sua capacità divulgativa. Pochi altri sono riusciti a spiegare la situazione ai tedeschi con la stessa chiarezza ed efficacia, e ancora oggi è a lui che spesso ci si rivolge per interviste e pareri sull’andamento della pandemia. A proporlo per la Bundesversammlung sono stati i Grünen di Berlino.

Christian Drosten (Foto: Julia Steinigeweg/DER SPIEGEL)

È molto simbolica anche la nomina di tre persone provenienti dall’Assia. La prima è Seda Başay-Yıldız, avvocata di origine turca oggetto di ripetute minacce di morte da parte di estremisti di destra. Başay-Yıldız ha rappresentato fino al 2018 la famiglia della prima vittima della NSU, l’organizzazione terroristica neonazista responsabile della morte di nove cittadini di origine turca, greca e curda e di una poliziotta tedesca, ed ha spesso assunto la difesa di persone sospettate di terrorismo islamista impedendone la deportazione illegale. La sua attività è chiaramente fumo negli occhi per la scena neonazista tedesca, che ha ripetutamente ricevuto minacce di morte anche contro sua figlia da una una fantomatica NSU 2.0, dietro cui – particolare ancora più agghiacciante – si celerebbero in realtà degli agenti della polizia dell’Assia. 

Anche le altre due persone sono legate al problema dell’estremismo di destra, se possibile in modo ancora più tragico. Si tratta infatti di Ajla Kurtovic e Serpil Temiz-Unvar, parenti di due delle vittime dell’attacco terroristico avvenuto ad Hanau nel febbraio del 2020, in cui morirono 11 persone per mano di un neonazista.

Seda Başay-Yıldız, seconda da destra, alla cerimonia in cui lo scorso luglio ha ricevuto il Ludwig-Beck-Preis, premio al coraggio civile assegnato dalla città di Wiesbaden. (Foto: dpa)

Fra i nominati dalla CDU di Berlino quella che probabilmente è l’editrice più potente del Paese, del continente e forse anche del mondo: Friede Springer, vedova di Axel Springer e proprietaria della Axel Springer SE, colosso mediatico che include fra gli altri la Bild e che ha recentemente acquisito il sito Politico. Springer è ormai una habitué della Bundesversammlung: la sua prima volta risale addirittura al 2004. E quest’anno ci sarà anche un po’ di Italia nell’Assemblea: la SPD della Bassa Sassonia ha infatti deciso di nominare fra gli altri anche Daniela Cavallo, figlia di un Gastarbeiter italiano emigrato a Wolfsburg ed eletta nel maggio 2021 alla guida del Betriebsrat (il “Consiglio aziendale”) della Volkswagen.

Daniela Cavallo (Foto: Susanne Huebner/imago images)

Anche il contingente di esponenti del mondo dello spettacolo e della cultura è piuttosto ricco, e fra gli altri spicca lo scrittore bosniaco naturalizzato tedesco Saša Stanišić, vincitore nel 2019 del Deutscher Buchpreis per il suo fortunatissimo romanzo Herkunft (“Origine”). Inclusa nel novero anche la linguista ed esperta di culture giovanili Reyhan Şahin, che forse i più musicofili di voi conosceranno con lo pseudonimo che usa quando fa rap, Lady Bitch Ray. Ma è dallo sport che viene il grosso dei volti più noti anche al pubblico italiano. Dalla Baviera provengono infatti due nomi di primissimo piano del calcio tedesco. Il primo è quello di Hansi Flick, successore di Joachim Löw sulla panchina della nazionale maschile tedesca. Il secondo invece è quello di Leon Goretzka, centrocampista del Bayern e della Mannschaft molto conosciuto per le sue dichiarazioni anti-AfD e contro il fascismo e il razzismo nel mondo del calcio. E se avete seguito gli Europei della scorsa estate vi ricorderete certamente della sua celebrazione con la mano a cuore rivolta ai tifosi ungheresi, e soprattutto a quelli più apertamente omofobi fra di loro, in difesa di ogni tipo di amore.

Per concludere, vale la pena segnalare altre due partecipanti alla Bundesversammlung. La prima è Gloria Viagra, famosissima drag-queen di Berlino, scelta dalla Linke della capitale. Non è la prima volta che un’artista drag vota per l’elezione del Presidente della Repubblica Federale: cinque anni fa toccò a Olivia Jones, inviata dai Grünen della Bassa Sassonia.

Un manifesto elettorale di Gloria Viagra a sostegno della sua candidatura per la Linke al Senato di Berlino, lo scorso settembre. (Foto: Facebook/Gloria Viagra)
Olivia Jones, coi capelli rosso fuoco, vicino ad Angela Merkel durante la prima elezione di Frank-Walter Steinmeier, nel 2017. Suo uno dei migliori commenti a quella giornata: “Finora ci sono stati solo grandi elettori e grandi elettrici, ora c’è anche qualcosa a metà”. (Foto: Getty Abo)

L’ultima partecipante degna di nota è una politica inviata dalla CDU del Meclemburgo-Pomerania Anteriore, Land dove per molti anni ha avuto la sua circoscrizione elettorale, che però è caduta in mano socialdemocratica alle ultime elezioni dello scorso settembre. In realtà sarebbe più corretto dire ex-politica, perché si tratta di Angela Merkel. La CDU del Meclemburgo ha deciso di nominarla anche come forma di ringraziamento “per ciò che ha fatto per il Paese”. 

Edoardo Toniolatti

@AddoloratoIniet

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