Weimar non è mai stata così cool

Come la serie tv Babylon Berlin sta riscrivendo il modo in cui i tedeschi pensano agli anni Venti

La Berlino dei dorati anni Venti è una “Germania sull’orlo dell’abisso”, come titola l’americano Weekly Standard, oppure una meravigliosa boccata d’aria fresca e libera prima della barbarie nazista? Entrambe! Dopo decenni di tabù, nei quali per gli anni Venti c’era posto solo in qualche romanzo o ai convegni di storiografia, finalmente la Germania di Weimar – che ancora si faceva chiamare Reich ma era già una repubblica – irrompe fra il grande pubblico e fa colpo alla grande. Continua a leggere “Weimar non è mai stata così cool”

Cosa c’è dietro un simbolo

La decisione dell’USK sui simboli nazisti nei videogiochi e cosa ci rivela sulla cultura e sulla società tedesca

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Un ben noto stereotipo, assai duro a morire, vuole che sia praticamente impossibile parlare della Germania senza in qualche modo dover parlare di Nazismo.

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The Statue

Come un film svedese aiuta a capire la polemica che ha coinvolto la Biennale d’arte contemporanea di Wiesbaden.

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A Stoccolma il direttore artistico del più importante museo d’arte della città si lascia sopraffare dalle tribolazioni private e perde di vista il suo ultimo progetto: la campagna di marketing per un’opera che vuole stimolare riflessioni e dibattiti nella società, ma anche ripromuovere un senso dell’arte come rifugio protetto, uno spazio sicuro di interazione dove non ci saranno violenza o sopraffazione, ma “uguali diritti per tutti”. Perde di vista l’opera al punto che forse si ritrova, nel privato, agente di tutto ciò che le è contrario e così arriva indirettamente a contaminare l’opera stessa, finendo per affidarne la diffusione a un team PR totalmente assorbito dal solo obiettivo di renderla virale. L’opera scompare dal discorso, rimane solo la grettezza del messaggio virale. Alla fine tutto è inevitabilmente perso, sia sul piano pubblico che privato. Continua a leggere “The Statue”

Gamescom, o del paradosso tecnologico tedesco

Lo strano caso di un Paese che è il quarto mercato mondiale per i videogiochi ma ha anche una pessima infrastruttura tecnologica

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Nel 2018 si festeggia la decima edizione di Gamescom, una delle più grandi e importanti fiere di videogiochi al mondo che si tiene ogni anno a Colonia, appuntamento fisso per appassionati e professionisti del settore; e per l’occasione siamo andati a farci un giro anche noi.

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Tatort – Il sismografo della società è sulla scena del delitto

La cerimonia televisiva della domenica sera tedesca

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Ogni serie tv che duri nei decenni ha i suoi cliché e le sue leggende. Una di queste leggende vuole che, quando nel 1970 il primo canale televisivo pubblico tedesco – l’ARD – concepì “Tatort”, la sigla fosse stata pensata per essere impossibile da fischiettare: la musica d’apertura doveva essere qualcosa di facilmente memorizzabile dallo spettatore, ma non altrettanto facilmente riproducibile, per non rovinare suspense e pathos del genere poliziesco.

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