Dopo il fango, che fare?

Alcune regioni della Germania occidentale sono state travolte da piogge torrenziali. Il numero di vittime è spaventoso, l’importo dei danni ancora tutto da quantificare. Un avvenimento come questo ha il potenziale per diventare decisivo per le elezioni federali del prossimo settembre. Ma l’esito è ancora tutto aperto per Armin Laschet e la sua sfidante verde Annalena Baerbock.

Un’ondata di piogge torrenziali ha travolto alcune regioni della Germania occidentale così come altri paesi europei, fra cui i confinanti Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi. Nelle zone tedesche colpite il numero di vittime è spaventoso: almeno 143 i morti sinora accertati, la gran parte nel circondario di Ahrweiler in Renania-Palatinato, una quota non indifferente anche nel confinante Land Nordreno-Vestfalia. L’importo dei danni è ancora tutto da quantificare, le immagini che ci giungono raccontano però di case sventrate e ponti distrutti, rigagnoli divenuti torrenti, torrenti divenuti fiumi e ovunque tanto, tantissimo fango.

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La CSU ha un problema di nome Karin

In Baviera un Primo ministro di successo deve avere una moglie di nome Karin. Ne va del bene indissolubile dello Stato e del Partito! Se Söder andrà a Berlino, toccherà a lui stesso ed ai grandi della CSU decidere se sfidare la validità di questo dogma della politica monacense.

Il Primo ministro della Baviera, Markus Söder, può guardare fino ad oggi al 2020 come un anno straordinario. Le sue chances di avanzare politicamente fino al punto di diventare il primo Cancelliere bavarese nella storia tedesca sono confermate giorno dopo giorno da sondaggi che attestano solo per lui un consenso simile a quello goduto da Angela Merkel.

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Il condominio dei rancori – Merkel, Seehofer e le eterne liti all’ombra della Cancelleria

Cronistoria della lunghissima contesa fra la Cancelliera e il Superministro degli Interni

CDU und CSU stellen Wahlprogramm vor
(© DPA)

Della lite fra Angela Merkel (Presidente della CDU e Cancelliera) ed Horst Seehofer (Presidente della CSU e Ministro federale dell’Interno) è tanto arduo individuare una data d’inizio, quanto prevederne un’eventuale fine. Le radici (ai più sconosciute) di tale contesa – ormai un Leitmotiv della politica tedesca – risalgono ancora ai “ruggenti” anni ’90, quando entrambi sedevano nei governi di Helmut Kohl e “la ragazza” secchiona dell’Est riuscì letteralmente dal nulla e con lo zelo della scienziata di professione a raggiungere le vette di un sistema – quello politico “di Bonn” – cui era completamente estranea, mentre il passionario politico dalla provincia bavarese si qualificava come volto sociale del suo partito, quasi sempre in lite con gli allora piani alti, al punto da lasciare per un periodo la politica per dedicarsi alla presidenza della più grande associazione tedesca per i diritti dei disabili.

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