Granaio (di voti)

L’AfD, partito di destra estrema, cerca una sede prestigiosa nella Germania centrale, per meglio dire nel cuore dell’ex Germania Est, suo granaio di voti. E la scelta potrebbe cadere proprio su un granaio, quello dell’antico castello di Meißen in Sassonia. Una storia che racconta molto.

Prendiamola dall’inizio. Nel X secolo la Germania come la conosciamo oggi non esiste affatto. Enrico I, Duca di Sassonia dal 912 e poi Re dei Franchi Orientali dal 919 d.C., prosegue la politica della sua casata, la dinastia ottoniana, e cerca di espandere e consolidare i confini del suo regno di lingua e cultura germanica verso oriente.

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Bodo Ramelow gioca a Candy Crush

Il Ministerpräsident della Turingia è finito al centro di durissime critiche perché ha detto che ogni tanto, durante le videoconferenze sulla pandemia con Merkel e gli altri governatori, gioca col telefonino.

Sapete cos’è Clubhouse?

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Armin Laschet ce l’ha fatta

La vittoria del Ministerpräsident del Nordreno-Vestfalia conferma che il merkelismo scorre ancora potente nella CDU

Il discorso con cui Angela Merkel è intervenuta venerdì sera al Parteitag digitale della CDU ha confermato chi era il candidato preferito della Cancelliera, e soprattutto chi invece era il più sgradito.

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Intervista alla base: la CSU

Intervista a due esponenti della CSU, “sorella” bavarese della CDU: il partito della “modernità solida” ora si avvicina alla Cancelleria

Per comprendere un partito occorre andare alla sua base ed alle radici del suo consenso nella società. Continua a leggere “Intervista alla base: la CSU”

Pax tibi Markus, cancellarius meus

Ad inizio d’anno la parabola di Markus Söder, leader della CSU e Primo ministro di Baviera, sembrava definita per sempre: amministratore popolare a casa, vassallo della più grande CDU a Berlino. Poi qualcosa s’è mosso…

Primo atto: Quando Corona ancora non c’era.

Che il 2020 non fosse un anno fortunato a casa CDU, il più grande partito tedesco, lo devono aver capito rapidamente.

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Come si elegge il Parlamento europeo in Germania?

Le legge elettorale tedesca per le elezioni europee del 26 maggio

Mentre il rinnovo dei “rappresentanti dei cittadini dell’Unione” si avvicina, il nono da quando il Parlamento europeo viene eletto direttamente, tornano in auge – puntuali come i tormentoni estivi – domande ed interrogativi sul sistema di elezione dei deputati europei. La “legge elettorale” europea differisce da Paese a Paese, tuttavia vi sono alcuni importanti punti fissi comuni.

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Quella brutta storia del voto in Assia

No, non è vero che in Germania funziona tutto alla perfezione

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(Foto: Michael Schick)

Se c’è una cosa che ci viene subito in mente quando pensiamo alla Germania, quella cosa è l’efficienza. Che si tratti di puntualità dei treni, affidabilità delle automobili o durata degli elettrodomestici, l’idea con cui siamo cresciuti è che in Germania funziona tutto, sempre.

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“A destra non si guadagnano più voti di quelli che, facendo ciò, si perdono al centro”

Cosa ci dice il voto in Baviera del 14 ottobre

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I leader dei Grünen Robert Habeck e Ludwig Hartmann fanno stage diving sui loro sostenitori in festa

In un’improvvisa fiammata d’interesse verso i destini politici della Baviera, anche in Italia ci si è interessati ed interrogati lungamente nelle ultime settimane sui risultati del voto nel grande Land fra le Alpi ed il Meno e sulle loro conseguenze. Oltre alle domande, più che legittime, su quali effetti avrà il voto del 14 ottobre sul governo di Angela Merkel e sugli equilibri politici europei, in tanti si sono chiesti se e come sia possibile copiare, imitare, ammirare l’esempio bavarese. Prima di lanciarsi in appassionati o dotti saggi de imitatione Bavariæ è forse il caso però di guardare meglio dentro alle urne e a ciò che ad un tale voto ha condotto. Per uno sguardo di questo genere partiamo con una carta inusuale, quella dei secondi classificati, che rivela non poche informazioni di valore.

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In Baviera il nero non sta bene su tutto

La situazione in Baviera, a un mese esatto da un voto locale gravido di conseguenze.

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Come in quest’opera d’arte astratta, i colori della forze politiche bavaresi dovranno mescolarsi dopo le elezioni del 14 ottobre prossimo. O almeno di due loro.

Siamo ad un mese esatto dalle elezioni bavaresi che, secondo tutti i pronostici, scompiglieranno gli equilibri politici del grande “Stato libero” fra le Alpi ed il Meno, strappando ai cristiano-sociali della CSU quel monopolio del potere che essi detengono ininterrottamente dal 1962 – salvo una breve parentesi nel 2008. Se c’è del vero non tanto nei singoli sondaggi, quanto nelle tendenze sociali per percorrono il Land, il prossimo Parlamento di Monaco sarà più plurale, con più partiti rappresentati ed un particolare fermento al centro, mentre governi monocolore dovranno cedere il passo a coalizioni i cui contorni sono ancora tutti da definire. Continua a leggere “In Baviera il nero non sta bene su tutto”

Le elezioni in Baviera: uno specchio per le dinamiche elettorali in Germania

Il voto locale di ottobre potrebbe indicare tendenze nuove e inaspettate nello scenario tedesco

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Per la prima volta nella sua storia, la Baviera si avvia ad avere elezioni in linea con il resto del paese e d’Europa. Il Land meridionale è sempre stato, sul piano politico, una zona sui generis rispetto al panorama nazionale, ed è la roccaforte della CSU, la Christlich-Soziale Union (Unione cristiano-sociale). Il partito conservatore di centrodestra governa infatti il Land ininterrottamente fin dal dopoguerra, al punto che la CDU, il grande partito di centrodestra nazionale, non ha mai sfondato in Baviera e ha dovuto stabilire con l’Union un’alleanza ormai strutturale (il prezzo lo si vede anche in questa legislatura, dove gli umori della CSU sono fondamentali per la tenuta del governo). Continua a leggere “Le elezioni in Baviera: uno specchio per le dinamiche elettorali in Germania”