Le legge elettorale tedesca per le elezioni europee del 26 maggio
Mentre il rinnovo dei “rappresentanti dei cittadini dell’Unione” si avvicina, il nono da quando il Parlamento europeo viene eletto direttamente, tornano in auge – puntuali come i tormentoni estivi – domande ed interrogativi sul sistema di elezione dei deputati europei. La “legge elettorale” europea differisce da Paese a Paese, tuttavia vi sono alcuni importanti punti fissi comuni.
A sette mesi dalla “caccia all’immigrato”, continua a non esserci pace nella città sassone
Esattamente sette mesi fa, a fine agosto 2018, la Germania era sulle prime pagine di tutti i giornali, in tutto il mondo. Non c’entravano però Angela Merkel o una grande vittoria della nazionale di calcio; c’entrava una cittadina della Sassonia, nell’est del Paese.
Come stanno i partiti tedeschi a poco più di due mesi dalle elezioni europee?
Si avvicinano le elezioni europee, un appuntamento certo decisivo per tutta l’UE ma che in alcuni paesi si prefigura più che altrove come una resa finale tra visioni diametralmente opposte dell’Europa. In Germania, tuttavia, questa percezione è stata fortemente ridimensionata dal mancato boom dell’AfD agli appuntamenti elettorali di quest’anno.
I leader dei Grünen Robert Habeck e Ludwig Hartmann fanno stage diving sui loro sostenitori in festa
In un’improvvisa fiammata d’interesse verso i destini politici della Baviera, anche in Italia ci si è interessati ed interrogati lungamente nelle ultime settimane sui risultati del voto nel grande Land fra le Alpi ed il Meno e sulle loro conseguenze. Oltre alle domande, più che legittime, su quali effetti avrà il voto del 14 ottobre sul governo di Angela Merkel e sugli equilibri politici europei, in tanti si sono chiesti se e come sia possibile copiare, imitare, ammirare l’esempio bavarese. Prima di lanciarsi in appassionati o dotti saggi de imitatione Bavariæ è forse il caso però di guardare meglio dentro alle urne e a ciò che ad un tale voto ha condotto. Per uno sguardo di questo genere partiamo con una carta inusuale, quella dei secondi classificati, che rivela non poche informazioni di valore.
Breve guida a elezioni regionali diventate improvvisamente molto, molto importanti
Le elezioni in Baviera del 14 ottobre hanno rappresentato un vero e proprio terremoto per la politica tedesca, le cui scosse si sono sentite fino a Berlino; per scoprire con che intensità, però, bisogna prima fare una tappa in Assia. Nel Land di Francoforte, infatti, si vota domenica 28 ottobre, due settimane dopo il cataclisma bavarese.
La situazione in Baviera, a un mese esatto da un voto locale gravido di conseguenze.
Come in quest’opera d’arte astratta, i colori della forze politiche bavaresi dovranno mescolarsi dopo le elezioni del 14 ottobre prossimo. O almeno di due loro.
Siamo ad un mese esatto dalle elezioni bavaresi che, secondo tutti i pronostici, scompiglieranno gli equilibri politici del grande “Stato libero” fra le Alpi ed il Meno, strappando ai cristiano-sociali della CSU quel monopolio del potere che essi detengono ininterrottamente dal 1962 – salvo una breve parentesi nel 2008. Se c’è del vero non tanto nei singoli sondaggi, quanto nelle tendenze sociali per percorrono il Land, il prossimo Parlamento di Monaco sarà più plurale, con più partiti rappresentati ed un particolare fermento al centro, mentre governi monocolore dovranno cedere il passo a coalizioni i cui contorni sono ancora tutti da definire. Continua a leggere “In Baviera il nero non sta bene su tutto”
È normale che il capo dei servizi segreti interni passi informazioni riservate ai vertici di un partito di estrema destra?
Hans-Georg Maaßen e, di fianco a lui, Horst Seehofer (foto: picture alliance / NurPhoto)
Hans-Georg Maaßen è un giurista di 56 anni, nato a Rheindahlen, piccola cittadina della Renania Settentrionale vicino a Mönchengladbach – quel posto dal nome impronunciabile che però più o meno tutti abbiamo sentito nominare per la sua squadra di calcio, il Borussia Mönchengladbach che dominava in Germania e in Europa negli anni Settanta.Continua a leggere “L’informatore”